
Il mare chiama!
Da tempo, l’impegno della nostra Condotta si è focalizzato principalmente sulla creazione di una rete di collaborazione fra i diversi produttori della città. Attraverso la ricerca di lavorazioni e prodotti che rappresentassero l’unicità del nostro territorio, abbiamo sentito l’esigenza di metterci in gioco per tutelare un tipo di pesca più unico che raro, possibile solo nello Stretto di Messina. Nasce così una intensa collaborazione con pescatrici e pescatori proprietari delle Feluche, custodi di un mestiere che si tramanda attraverso l’esempio dei più anziani.
Il contatto con le sorelle Antonella e Giusy Donato, a capo dell’azienda Pescaturismo Mancuso, è stato fondamentale per poter sviluppare e realizzare il nuovo Presidio della pesca tradizionale nello Stretto di Messina.
Non parliamo quindi solo ed esclusivamente della caccia al più famoso Pesce Spada, indiscusso capofila, ma di un sapere più ampio che racchiude una serie di tecniche e strumentazioni esclusivi di questa zona del mondo.
Per far conoscere tutto ciò alla popolazione messinese, abbiamo dato vita ad un evento ricco di momenti culturali e conviviali. Grazie alla collaborazione con Francesco Fiumanò, collezionista di mezzi d’epoca, abbiamo rivisitato il giro dell’8 a bordo di una corriera d’epoca che aveva come punto d’arrivo il Parco HorcynusOrca, ricco di storia e opere d’arte da scoprire.
All’interno del Monte di Pietà, grazie a relatori ed esperti abbiamo dato vita a forum che trattassero il tema della biodiversità marina nello Stretto di Messina e dell’importanza della nascita di un nuovo Presidio che la tutelasse.
Non è mancato poi il sostegno delle istituzioni, la presenza dei Sindaci di Messina e Reggio Calabria ha ricordato l’importanza della collaborazione fra le terre che incorniciano lo Stretto.
Lo spazio dedicato alle arti è stato curato dal Collettivo Festa Nera che ha proposto una ricca esposizione di opere d’arte intitolata “Marea” e una breve performance teatrale incentrata sulla caccia al Pesce Spada, giustamente intitolata “Pigghiulu”.
L’evento si è concluso con una cena conviviale, momento d’incontro fra cucine di diverso stampo guidate dall’unico filo conduttore possibile, la valorizzazione della materia prima pescata nei nostri mari.